Dance to the bop

Programmato il

Lunedì 22:00 23:00

“Dance to the bop” è uno squarcio sulla a volte fumosa e nebbiosa, ma vitale musica/cultura rock’n’roll e rockabilly degli anni ’50 che ha indubbiamente dato il via a tutta la musica cosiddetta rock. Non solo i prime-movers, come the King Elvis, Eddie Cochran, Gene Vincent o Little Richard, ma tutta una schiera di misconosciuti ed altrettanto fondamentali rockers che hanno marchiato a fuoco quella stagione selvaggia e dirompente. Al rock’n’roll/rockabilly si affiancano altri generi e sottogeneri, che nel calderone del r’n’r erano accomunati, come lo stile vocale doo-wop, il rhythm’n’blues o l’honky-tonk. Se da metà degli anni ’60 il r’n’r è passato in secondo piano rispetto al mainstream, i cantanti e le bands dedite a questo genere hanno continuato la loro missione per un pubblico sempre affezionato e leale attraverso gli anni ’70, fino all’esplosione del neo-rockabilly negli anni ’80, ed arrivando nel nuovo millennio con una schiera di gruppi e fans sparsi per i quattro continenti: ascolteremo e parleremo anche di loro.  In ”Dance to the bop” ci saranno anche brevi escursioni in altri generi che, per affinità musicali o culturali, si affiancano certamente alla rockin’-music: elementi del punk-rock, psychobilly, ska e rock-steady. 

    Keep on Rockin’ and Dance to the bop!

“Dance to the bop” è uno squarcio sulla a volte fumosa e nebbiosa, ma vitale musica/cultura rock’n’roll e rockabilly degli anni ’50 che ha indubbiamente dato il via a tutta la musica cosiddetta rock. Non solo i prime-movers, come the King Elvis, Eddie Cochran, Gene Vincent o Little Richard, ma tutta una schiera di misconosciuti ed altrettanto fondamentali rockers che hanno marchiato a fuoco quella stagione selvaggia e dirompente. Al rock’n’roll/rockabilly si affiancano altri generi e sottogeneri, che nel calderone del r’n’r erano accomunati, come lo stile vocale doo-wop, il rhythm’n’blues o l’honky-tonk. Se da metà degli anni ’60 il r’n’r è passato in secondo piano rispetto al mainstream, i cantanti e le bands dedite a questo genere hanno continuato la loro missione per un pubblico sempre affezionato e leale attraverso gli anni ’70, fino all’esplosione del neo-rockabilly negli anni ’80, ed arrivando nel nuovo millennio con una schiera di gruppi e fans sparsi per i quattro continenti: ascolteremo e parleremo anche di loro.  In ”Dance to the bop” ci saranno anche brevi escursioni in altri generi che, per affinità musicali o culturali, si affiancano certamente alla rockin’-music: elementi del punk-rock, psychobilly, ska e rock-steady. 

    Keep on Rockin’ and Dance to the bop!


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Dance to the bop squadra

Alberto ‘Memphis’ Bellesini è sempre stato un avido ‘consumatore’ di musica, fin da tenera età, ed ha sviluppato un naturale interesse per generi/stili non convenzionali, poco alla moda ed al di fuori delle logiche commerciali. Attirato in modo viscerale dal rock’n’roll degli anni ’50, dopo la visione del film “American Graffiti” all’età di 7/8 anni, ha sempre seguito gli epigoni di questo genere ed è entrato a contatto con la scena rockabilly ad inizi anni ’80, quando una folta schiera di poco più che teen-agers affollava concerti e rockin’-parties soprattutto nel circuito emiliano-romagnolo. Questo gli ha permesso di conoscere tanti estimatori del genere, scambiando con loro notizie e conoscenze in un’era molto pre-internet. Tante le bands viste/ascoltate dal vivo negli anni, locali ed estere, sconosciute ai più, ma a volte considerate eroiche agli occhi dei rockabillies. La ricerca e l’acquisto di svariati dischi, hanno contribuito all’ossature della sua vitale passione. Parallelamente ha avuto sempre una certa attrazione, anche estetica, per ambienti musicali ribelli come quelli del punk-rock ed in un certo senso della musica jamaicana delle origini, in particolare ska e rock-steady. Memphis vive e respira musica: si è dedicato fin da giovanissimo allo studio soprattutto del sassofono e della batteria, ed attualmente fa parte di un paio di bands, una 1950s hillbilly/rockabilly ed una late50s rhythm’n’blues con forti accenti jamaicani, che hanno un certo seguito underground, anche all’estero. Hanno all’attivo alcuni dischi (cd, vinili 7” e 10”) e diverse esibizioni live in festival di settore italiani, oltre che in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Belgio e UK.


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